Mostra d'arte fotografica a Milano: Sensigrafie
Metamorfosi Milanesi
(Testo di Giovanni Chiaramonte)
Edificata nella terra di mezzo tra il settentrione dell’Europa ed il mezzogiorno mediterraneo, Milano è l’unica città della penisola italiana ad avere innalzato la proprio cattedrale secondo i canoni del gotico, in quella visione del mondo aperta all’infinto che fonda e contraddistingue l’epoca moderna. E, nella rivoluzione culturale ed industriale propria della Modernità, Milano ha valuto un ruolo fondamentale e decisivo generando l’avanguardia artistica del Futurismo che, nel mito della velocità e del divenire continuo del tempo contemporaneo, ha completamente ribaltato le sorti della visione del XX secolo.
Nel dramma del fascismo e durante la tragedia della seconda guerra mondiale, proprio a Milano col movimento di corrente, con Guttuso e Lattuada si pongono i semi della grandestagione del Neorealismo e di quella rinascita culturale che ha avuto nella fotografia di Paolo Monti e Ugo Mulas le sue punte più alte. Poi dopo gli illusori miti degli anni 80, attraverso i provinciali e melanconici scenari della Milano da bere, la grande crisi : la fine dell’industria, la caduta di un sistema politico e di un intimamente connesso sistema di valori esistenziali e culturali.
E’ in questo momento di trasformazione radicale della città che Max Martino fotografa Milano e nel travagliato specchio della sua coscienza la figura urbana si piega, si distorce, si deforma in immagini in un divenire senza fine. La Radino, Paolo Rosselli sembra in Martino essersi infranta definitivamente, per dare spazio e profondità all’incertezza del futuro, oggi ancora oscuro e invisibile.
Eppure nelle immagini di Martino non c’è affatto l’arida desolazione, l’informale vuoto senza fine né destino che affligge tanta fotografia contemporanea: esse infatti non rilevano le forze oscure e gli spasimi della distruzione ma le energie creatrici che, nel mutare e nel trasfigurare la materia del mondo, fanno venire alla luce una nuova e diversa figura dell’uomo e del suo abitare.
Giovanni Chiaramonte
A prima vista, di fronte alle immagini di Max Martino, uno pensa subito ad una reincarnazione rivisitata della vittoriana Julia Margaret Cameron.
La quale – tra il 1863 e il 1869 - realizzò decine di fotografie, esaltate come capolavori del pittorialismo in virtù del loro effetto-flou che, in realtà, nasceva solo dall’astigmatismo grave della fotografia, incapace di mettere a fuoco correttamente sulle lastre di collodio umido l’obiettivo della sua monumentale fotocamera.
Duomo - By Max Martino 1995











Duomo - By Max Martino 1995
Metamorfosi Milanesi - By Max Martino 1997
Metamorfosi Milanesi - By Max Martino 1997
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